L’area archeologia di Augusta Bagiennorum, nello specifico la corte interna della Cascina Ellena, è stata scelta per la ricostruzione dell’Orto romano di Augusta Bagiennorum ispirato alla tradizione romana dei giardini con scopo utilitaristico del I-II secolo a.C., dedicato alla coltivazione di ortaggi, frutta ed erbe aromatiche utili per la vita domestica della casa. Il progetto è parte integrante dell’iniziativa “Essenza del Territorio, una rete delle vie sabaude dei profumi e dei sapori”.
Nella settecentesca Cascina Ellena presso l’anfiteatro è stato allestito il Centro Visite, che dispone di servizi di pernottamento e svolge funzione di informazioni turistiche. Nelle vicinanze Archea, struttura didattica che mette a disposizione di famiglie e bambini una serie di animazioni ed attività, giochi ed esperienze.
Il giardino domestico della casa romana di Augusta Bagiennorum
All’esterno del perimetro urbano dell’antica Augusta Bagiennorum, si trovano le rovine dell’anfiteatro percepibili nel paesaggio agricolo ai margini della corte interna della Cascina Ellena. L’edificio fu costruito poco dopo la metà del I secolo d.C. su un terrapieno artificiale e fu utilizzato sino al IV secolo d.C. La concentrazione in questo luogo di condizioni paesaggistiche particolari, la forte connessione con l’archeologia del territorio e la dimensione domestica trasmessa dall’aia della cascina, hanno creato i presupposti ideali affinché l’area venisse scelta per la ricostruzione dell’ ”Orto romano” di Augusta Bagiennorum. Il progetto è parte integrante dell’iniziativa “Essenza del Territorio, una rete delle vie sabaude dei profumi e dei sapori”, che ha l’obiettivo di creare una rete di beni culturali e paesaggistici, legati alla tradizione agricola del territorio circostante.
L’intervento si è ispirato alla tradizione romana dei giardini con scopo utilitaristico del I-II secolo a.C., dedicato alla coltivazione di ortaggi, frutta ed erbe aromatiche utili per la vita domestica della casa.
Le specie botaniche sono state selezionate facendo riferimento ai trattati di agricoltura degli autori classici e ai risultati delle analisi archeobotaniche eseguite durante la campagna di scavi dell’antica Augusta Bagiennorum.
L’ orto segue il “modulo” romano, di forma quadrangolare, con superficie di circa 100 mq, diviso in quattro settori regolari, coltivati con ortaggi, piante officinali e aromatiche, cereali e piante da frutto, separati da vialetti in terra battuta di larghezza idonea ai lavori di manutenzione dell’orto.
Al centro una pergola di vite su pali in castagno (jugatio compluviata – ad imitazione del compluvium, tipico tetto delle case romane aperto al centro), di dimensione tale da creare una zona ombreggiata di seduta che evoca il rituale romano di consumare il pranzo su triclini posti all’aperto.
Il perimetro è cintato da una siepe spinosa di biancospino (Crataegus monogyna Jacq.), prugnolo (Prunus spinosa Jacq.), sanguinella (Cornus sanguinea L.), corniolo (Cornus mas L.) e rosa selvatica (Rosa canina L.) a protezione dell’orto contro le intrusioni.
Portali di rose rampicanti (Rosa gallica L., Rosa pendulina L. e Rosa tomentosa Sm.) segnano gli ingressi nel Giardino mentre la recinzione interna dei settori è realizzata con grillages in legno di castagno