La città era anche dotata di un Anfiteatro per spettacoli gladiatori: sorgeva all’esterno del perimetro urbano, aveva una cavea ellittica (m 105 x 77), divisa in due ordini di gradinate e delimitata da un muro perimetrale.
L’anfiteatro sorgeva all’esterno del perimetro urbano, lungo una delle vie di accesso alla città romana. Attualmente è conservato a vista il settore occidentale, messo in luce nel corso di recenti indagini archeologiche finanziate dalla Compagnia di San Paolo (2001- 2003), mentre la parte restante del monumento e l’arena, tuttora in proprietà privata, rimangono ancora da esplorare. Come nel caso del teatro, fu costruito su un terrapieno artificiale. La cavea, di forma ellittica (m 105,60×77), è delimitata da un muro perimetrale cui si addossava all’esterno una serie di contrafforti posti a distanza regolare che sostenevano un prospetto ad archi. Avancorpi ad U erano occupati dagli scalini per accedere alle gradinate dell’ordine superiore, presumibilmente in legno, mentre un corridoio in parte voltato (vomitorium) conduceva a quelle inferiori. Esso mostra interessanti tracce dei lavori di costruzione: sulle pareti si vedono i buchi rettangolari per i travicelli in legno delle impalcature e, sulla superficie di uno dei muri, le impronte di calzature chiodate lasciate sulla malta ancora fresca. I pochi reperti provenienti dall’indagine archeologica, quasi esclusivamente monete in bronzo (assi di Antonino Pio, Faustina II e un sesterzio di Adriano), indicano un utilizzo del monumento, costruito probabilmente poco dopo la fondazione della colonia, per tutto il II secolo d.C. e oltre.
Dopo l’abbandono e il parziale crollo delle strutture, piccoli ambienti a carattere abitativo, ubicati tra i contrafforti e ora inter- rati, documentano una frequentazione sporadica in età tardo antica (V-VI secolo).